Io fantastico sempre di riunioni dei potenti della terra in cui viene plasmato il nostro futuro.
In una di queste, uno staff di creativi – in un raro momento di lucidità – capisce che la cosa che ci manca di più da un anno non è tanto ridere.
Ma è vedere il sorriso degli altri.
Fare sorridere una persona è più bello che farci l’amore.
Fare l’amore è impegnativo.
Invece si può far sorridere chiunque senza troppe implicazioni.
Chiunque.
Anche la cassiera della coop.
[Anche se in questo caso ci vogliono professionisti di alto livello]
Per questo [i potenti della terra] ne hanno radunati una decina e li hanno chiusi in una stanza con l’obbligo di non ridere, pena squalifica.
E noi a casa liberi di sganasciarci guardando i loro visi ormai deformi nel vano tentativo di resistere.
Noi liberi, ma invidiosi.
Di non poter più vedere i sorrisi che strappiamo sul volto delle persone che incontriamo.
Vabbè ci sono gli occhi, ma non è la stessa cosa.
E a me manca molto.
Non che la cosa, peraltro, mi trattenga dal fare il coglione in ogni contesto in cui mi ritrovo.
Però mi manca.
Mi consolo scoprendo che Lolo non è un diminutivo di Lorenzo ma un accrescitivo di Lol.
Emoji finale.